Dal 19 al 20 Giugno 2010 si è tenuta una Festa dedicata alle missioni nei paesi del terzo mondo, alle quali partecipano direttamente alcuni ragazzi della Parrocchia San Martino di Bollate.
Lo Scopo? Conoscere e collaborare con le esperienze vissute dai volontari che hanno fatto esperienza in missione o che la vivranno nei mesi di luglio e agosto. E’ stata una 2 giorni di eventi: concerti, torneo di calcio con comunità locali (Brasile, Africa, Cina…), degustazioni, aperitivi, torneo di pool-basket (basket in piscina) e tanto altro ancora.
Gli incassi verranno portati direttamente dai ragazzi nelle missioni, in collaborazione con i Frati Cappuccini di Milano.
Abbiamo chiesto ad uno degli organizzatori, Chicco, di raccontarci com’è andato l’evento culturale organizzato dalla loro Associazione: Abbaialuna
‘Non voglio esagerare, ma sono troppe le cose belle che mi porto dentro da questi giorni per stare zitto. Ieri passavo sul campo per ritirare le ultime cose, c’era il sole ma era vuoto. Mancava la schiera di ragazzi cinesi con le loro maglie rosse là nell’angolo, i signori macedoni osservatori delle partite a bordo campo, le squadre abbracciate in mezzo al campo a cantare gli inni nazionali, i brasiliani che ridevano e tifavano per tutti, la palla che schizzava nelle pozzanghere e tutto l’insieme di colori, incontri e sorrisi che ha reso questi due giorni così unici per chi li ha vissuti. Oggi mi sento cittadino del mondo, un mondo dove piove troppo spesso e ancora troppe cose vanno un pò al contrario, ma un mondo bellissimo, da vivere e scoprire, tutto. Non penso che siamo tutti uguali, sai che palle se no, ma ‘complementari’ direi… il dizionario dice “che serve a completare; si dice specialmente di cose che si completino a vicenda”. E osservando durante la festa genti da ogni parte del mondo lì insieme, ognuno con le proprie unicità, pensavo che tutti avessimo qualcosa da imparare e cogliere dall’altro, qualcosa da scambiarci, da condividere, con semplicità… era un insieme di opportunità in più, da vivere. A volte bastano un pallone e un campo pieno di pozzanghere per abbattere i pregiudizi e rendere tutto più facile. C’era un pò di scetticismo davanti all’idea del mundialito, ma poi vedere gli stessi che dicevano “occhio con ‘quelli’ va a finire di sicuro in rissa..”o cose simili, lì a giocare, ridere, abbracciarsi e commuoversi tutti insieme aveva davvero un bel sapore.
E che dire di tutti quelli che in un modo o nell’altro hanno partecipato, lavorato e si sono impegnati per far si che la festa andasse per il meglio? E’ stato incredibile vedere come quasi per caso si è creata una squadra “perfetta” e faticare insieme era un divertimento. Torno su quel concetto lì di ‘complementare’ perché ognuno si è messo a disposizione, ha messo il proprio ed è stato fondamentale… abbiamo bisogno di tutti: chi ha le idee, chi coordina i lavori, chi balla e chi ci fa ballare, chi gioca e chi arbitra, chi serve e chi mangia, chi lava le pentole, chi fa le foto e chi si fa fotografare, chi resta in disparte e fa i lavori più duri, chi ha del talento ed è davvero bravo a fare una cosa e si mette a farla per gli altri. Insomma si era creato talmente un bel clima che non si capiva più chi doveva ringraziare chi e perché… penso che ognuno avesse motivazioni diverse per essere lì, ma è stato un piacere esserci. E che dire del vero fine della festa, sostenere le missioni e i bambini, i ragazzi e le persone che hanno davvero bisogno di noi… per tanti può sembrare una cosa lontana e un pò generica, invece chi è stato o andrà laggiù ha incontrato o incontrerà qualcuno con un nome, una storia e con la possibilità reale di cambiare il proprio destino e arrivare oltre dei muri che si è trovato davanti appena arrivato al mondo, chissà perché? Non saranno i nostri 4 soldi a cambiare le cose e non facciamo niente rispetto a chi è là e dedica loro la propria vita, ma nel nostro piccolo possiamo comunque tanto. Vivere insieme momenti di festa e condivisione come quelli di questi giorni ha fatto nascere una serie di relazioni, ha approfondito amicizie, ha acceso qualcosa. Davanti al discorso del ragazzo senegalese durante la premiazione ci siamo emozionati, qualcuno si è commosso… ha detto che “è questa la vera INTEGRAZIONE”, sembra una parola grossa, invece è così semplice, basta stare insieme, divertirsi e liberare un pò la mente. I ragazzi delle squadre hanno ringraziato entusiasti e ci siamo promessi di rivederci presto per una partita o una cena insieme, qualcuno ieri si è incontrato per strada o in stazione e si è salutato col sorriso, ormai siamo tutti dei funs della jolebalalla e ci piacciono i ravioli cinesi e lo zighinì… siamo carichi. Allora mi piace pensare che è solo un inizio, inizio di qualcosa di bello che possiamo solo far crescere e trasmettere nell’aria.’
Chicco Rossetti