Con frei Apollonio e gli Amici del Pantanal
un grande progetto di solidarietà in Brasile
In questo caso si può ben dire che l’unione fa la forza. La realizzazione di un grande progetto che comprende una struttura poliambulatoriale vive e funziona nel Pantanal, una delle zone più povere e disagiate della missione del Brasile. Grazie alla determinazione di frei Apollonio e di due volontarie italiane, Paola e Angela che, senza troppi inutili discorsi, si sono rimboccati le maniche ed hanno coinvolto una catena di amici.
Questa è una storia a lieto fine, come quelle che leggevamo da bambini, infatti il nostro racconto termina con la realizzazione di un progetto ambizioso, la realizzazione di un poliambulatorio attrezzato in una disastrata periferia di una grande città nel nord est del Brasile.
A settembre del 2008 io, Paola, ed Angela, una pediatra ed una infermiera pediatrica che prestano servizio presso un grande ospedale di Milano, abbiamo trascorso una “vacanza alternativa” a Belem (Parà). Per varie settimane abbiamo vissuto presso un convento di Frati Cappuccini che da anni svolgono la loro missione nelle periferie più povere della città. In particolare prestano servizio in un quartiere, il “Pantanal”, dove vivono in condizioni di miseria materiale e spirituale circa 400.000 persone di cui un terzo bambini.
In questo stesso quartiere agli inizi dell’Ottocento sorgeva un lebbrosario, allora la zona, sfuggita da tutti, si chiamava Tucunduba, dall’omonimo fiumiciattolo; adesso che il lebbrosario è stato trasferito altrove, l’area, poverissima, ha ricevuto vari nomi a seconda delle “invasioni” di poveri. Il nome Pantanal (che in italiano vuol dire Pantano) nasce dal fatto che in questa zona il fango si trova in abbondanza e le case sono delle palafitte costruite su acque limacciose collegate tra loro da strette passerelle traballanti, ma piene di vita.
In questa realtà è inevitabile il diffondersi di patologie legate alle scarse condizioni igieniche in cui vivono queste persone costrette a convivere in piccoli spazi angusti ed umidi.
L’assistenza sanitaria, come in tutto il Brasile, è privata e pertanto troppo spesso inaccessibile a persone che vivono nelle suddette condizioni, per loro diventa impossibile anche accedere a presidi medici banali quali un aerosol o un piccola medicazione di ferite che si infettano con una facilità estrema. Nel 2008 l’unica attività di assistenza sanitaria per gli abitanti del quartiere si svolgeva negli spazi di un asilo che i frati hanno costruito e che giornalmente accoglie circa 350 bambini dai 2 ai 6 anni sottraendoli alla violenza della strada. Il piccolo ambulatorio però non era specificatamente attrezzato ed era equipaggiato solo con poche attrezzature di base, ma soprattutto l’attività sanitaria veniva svolta saltuariamente da personale italiano espatriato durante le vacanze estive su base prettamente volontaria, come noi.
A Belem ci ha accolto frei Apollonio, un frate italiano dalla corporatura esile con gli occhi azzurrissimi capaci di guardare dentro le cose e cogliere il volto di Dio in ogni povero.
Dopo aver trascorso un mese a visitare a “cottimo” su un improvvisato lettino siamo rientrate in Italia e lì abbiamo iniziato a sognare… sognare un ambulatorio attrezzato in cui potesse operare personale medico locale volontario per poter garantire un’assistenza continuata e di adeguato livello.
Consapevoli che “se un uomo sogna da solo, il sogno rimane solo un sogno, ma se molti uomini sognano insieme, il sogno diventa realtà”, tornate in Italia abbiamo “contagiato” amici e parenti e nel febbraio 2009 abbiamo fondato l’associazione Amici del Pantanal di frei Daniel con il preciso scopo di promuovere iniziative volte a raccogliere fondi per la realizzazione dell’ambulatorio.
Le iniziative promosse sono state tante: la realizzazione e la vendita di un calendario, una mostra fotografica, bomboniere di Battesimi e Comunioni, un coro di bambini, alcuni spettacoli teatrali, pesche di beneficenza e piccoli mercatini di beneficenza del contesto di fiere di paese, ma soprattutto tante tantissime donazioni frutto del sacrificio di persone vicine e lontane che hanno creduto in noi e nel nostro progetto; non vogliamo dilungarci descrivendole tutte, ma sono state tutte registrare nella nostra memoria e nel nostro cuore.
A maggio 2010 avendo raggiunto la metà dell’importo necessario alla realizzazione del progetto abbiamo dato il via ai lavori. Per la costruzione delle fondamenta si è reso necessario il prosciugamento del terreno paludoso e questo ha comportato un netto incremento del preventivo, ma fortunatamente il nostro progetto ha trovato nell’Associazione Familiare conVOI Onlus, un valido alleato per poter partecipare al concorso di Fabbrica del Sorriso. Il nostro progetto è stato positivamente giudicato e quindi, grazie al finanziamento ottenuto, siamo riusciti ad andare avanti e mattone dopo mattone il 13 maggio 2012 Angela, io e Gina (Fabbrica del Sorriso ONLUS di Mediaset) siamo partite alla volta del Pantanal per assistere all’inaugurazione del poliambulatorio.
Incredibile… in soli due anni siamo riuscite a costruire un poliambulatorio di circa 200mq. Cinque studi attrezzati in cui al momento prestano servizio un’internista che visita anche i bambini, un dentista che si reca in ambulatorio due volte alla settimana ed una ginecologo che effettua visite settimanali. Il personale medico è specializzato e presta il suo servizio a titolo gratuito. L’ambulatorio è affidato alle “cure” di un’infermiera volontaria (che per mantenersi lavora a notti alterne c/o l’ospedale oncologico pediatrico della città), inoltre fanno parte dello staff altre persone che si occupano delle pulizie, gestione e registrazione dei pazienti etc..
Vengono inoltre effettuate visite oculistiche, ma non presso la nostra struttura, i pazienti si prenotano da noi e poi ottengono la prestazione specialistica in uno studio privato non lontano da noi, ovviamente senza pagare la visita. Manca all’appello il/la pediatra… speriamo si riesca a trovarlo al più presto!
All’ambulatorio possono accedere pazienti di qualsiasi età, senza discriminazione di sesso o di religione, con patologia acuta e cronica gestibile in struttura ambulatoriale, e nella stessa sede, ricevono le cure necessarie.
Ai pazienti con possibilità economiche viene richiesto il pagamento di una quota minima che consente la copertura delle sole spese farmaceutiche; per coloro che non possono pagare le stesse prestazioni vengono effettuate a titolo assolutamente gratuito.
Ecco la nostra storia si è conclusa con il lieto fine, in realtà non si è ancora conclusa; siamo andate ad inaugurare l’ambulatorio a maggio 2012 e da allora annualmente Angela ed io andiamo a vedere lo “stato di salute della nostra creatura” e a far sentire ai colleghi brasiliani il nostro sostegno.
A maggio 2016 frei Apollonio è “volato in cielo”, ma prima di lasciarci ha pensato anche a noi scrivendoci le sue volontà
“Carissime Paola e Angela,
Non sto bene e non credo di poter venire a settembre a Belém a ricevervi e ringraziarvi. Senz ́altro lo farà Donna Conceição, Maria e frei Hugo. Il Pantanal che ha visto i miei primi anni di Belém… quelle stradette di legno tutte unite, traballanti, pericolose tra quelle palafitte fitte fitte, una dietro l’altra su quel fiumiciattolo sporco, melmoso e puzzolente del Tucunduba, santificato dalla presenza santa di Padre Daniele da Samarate, il lebbroso tra i lebbrosi. E proprio lá c’era il mio cuore e il mio desiderio di trasformare quel luogo di dolore in una zona di dignitá umana.
Ho fatto tanto, ho chiesto tanto, sono venuti in tanti e si é costruito anche tanto. Pian piano si sta trasformando grazie all’́aiuto di voi Italiani Amici del Pantanal e di molti Volontari in nome di Dio, dei Poveri, dei Piccoli e dei Lebbrosi. Sí, carissimi sono proprio questi che ci conducono a Dio e quando vedremo il Suo Volto, accorgeremo di averlo giá visto prima nei Poveri. “Non posso piú aiutarvi…” Sí, il mio motto sulla terra è di chiedere sempre finché il sole muoia…
Altri adesso chiederanno e le Opere di Bene continueranno. Grazie di cuore… per quello che fate e date. Nella mia cella c’é un crocefisso dove è appeso un Cristo senza mani e senza gambe. Le sue mani e le sue gambe siamo noi, anzi siete voi. fate che quelle mani e quelle gambe continuino vive e operanti tra i Poveri. Vorrei ringraziarvi uno per uno… continuate… continuatemi… non lasciate morire il mio desiderio di fare tutto per i Poveri e i Piccoli, lo fate a GESÚ.
Dio vi Benedica
Vostro Frei Apo povero”
Eccoci qui quest’anno sono state registrate circa 3500 prestazioni ambulatoriali (unendo tutte le specialità), vorremmo implementarle, ma non è facile perché mancano gli specialisti disponibili ed inoltre l’ambulatorio ovviamente si trova al centro di una favelas in cui non mancano gli episodi di violenza (nel 2014 la nostra infermiera Maria è stata aggredita mentre si recava in ambulatorio ed alleggerita di cellulare e soldi e ad aprile di quest’anno il nostro ambulatorio è stato “visitato” dai ladri che hanno rubato tutto quello che poteva essere portato via. Purtroppo questi episodi sono frequenti in quelle zone e fanno parte della quotidianità!), ma noi non ci lasciamo scoraggiare e abbiamo in programma di acquistare un apparecchio per effettuare ecografie ed un elettrocardiografo proprio per implementare la qualità delle prestazioni. Abbiamo inoltre intenzione di coinvolgere la Parrocchia del quartiere nella speranza di trovare più volontari disponibili a portare avanti questo piccolo progetto. Insomma ci stiamo impegnando al massimo delle nostre forze per mantenere fede alle promesse fatte a frei Apollonio e soprattutto alla gente del Pantanal.
Inoltre il nostro Ambulatorio è stato scelto, proprio per la sua posizione all’interno della favelas, per il progetto “Projeto AIDS na Amazonia” finanziato dal Ministero della Salute del Brasile per la prevenzione dell’AIDS coinvolgente tutti gli Stati dell’Amazzonia. Il progetto prevede, oltre alla distribuzione gratuita di mezzi di barriera per evitare il contagio, incontri di informazione sulla malattia e sul valore della persone che deve potersi esprimere anche attraverso una sessualità responsabile. Questi incontri si svolgeranno all’interno degli spazi dell’ambulatorio, saranno tenuti da un team di operatori multidisciplinare (medico, psicologo, assistente sociale) e saranno rivolti a tutta la popolazione divisa per diverse fasce d’età.
Tutti quelli che ci hanno aiutato, dal più piccolo al più grande, sono i veri eroi di questa storia e a loro va la nostra gratitudine, ma soprattutto di tutti coloro che trarranno beneficio da questa iniziativa ed a tutti coloro che ci hanno aiutato è stato dedicato il centro di salute, non potendo scrivere tutti i loro nomi, abbiamo deciso di intitolarlo:
“ITALIANOS AMIGOS DO PANTANAL”
Grazie di cuore a tutti!