Nato a Colognola l’8 nov. 1897 da Giuseppe e Maini Teresa. Compiuti i primi studi, lavorò alla GRES e nel 1915 entrò in convento, ma dovette subito andare militare nella guerra che fu molto tribolata per lui dopo la disfatta di Caporetto, rischiando anche di essere fucilato. Tornato in convento vestì l’abito cappuccino nel noviziato della SS. Annunciata nel novembre del 1920 e professò l’anno successivo. Tre anni dopo professò solennemente a Cremona e fu ordinato sacerdote il 2 giugno 1928 a Milano. Realizzò il suo antico desiderio di essere missionario nel 1930 quando partì per il Brasile con mons. Emiliano Lonati che lo aveva scelto come suo segretario. A Grajaù operò con mons. Lonati per tredici anni creando centri catechistici, predicando faticose missioni al popolo e collaborando al sorgere della cattedrale di Grajaù. Quando scoppiò la seconda guerra mondiale, i missionari in Brasile incontrarono qualche noia. A Fortaleza, dove atterravano le fortezze volanti statunitensi, la chiesa del S. Cuore dei cappuccini era frequentatissima e p. Minali vi fu inviato come superiore fino al 1946 e nello stesso anno fu nominato custode provinciale. Il periodo era difficile. Mancavano i missionari ed egli riuscì a procurare una visita pastorale alla missione da parte del provinciale p. Benigno da S. Ilario Milanese che portò un buon numero di giovani missionari. Nel frattempo faceva sorgere l’episcopio di Grajaù nel 1947, le chiese matrici di Presidente Dutra e Barra do Corda, la residenza di Porto Franco, il convento di Parnaiba nel Piauì, apriva la residenza di Anaitetuba nel Parà, dava una prima sistemazione a quella di Joazeiro nel Cearà (1949), creava l'”Anjp do Sertão” in Barra do Corda e varie altre opere in diverse residenze, oltre una fattiva collaborazione con la gerarchia del paese. Partecipò al capitolo provinciale in Italia nel 1949 e poi per un altro triennio fu custode della missione in Brasile. Nel 1952 ritornò a Fortaleza e la S. Sede lo nominò amministratore apostolico della prelatura dell’Alto Solimoes, l'”inferno verde”, come era chiamata. Tre anni dopo a Milano l’arcivescovo mons. Montini lo consacrava vescovo , il primo vescovo nell’Alto Solimoes. Nel 1958 fu trasferito nella nuova prelazia di Carolina nel Maranhão. Grande operosità: costruì o ricostruì collegi, scuole, chiese, un lebbrosario, ricoveri, dispensari, ma già avvertiva che la salute stava diminuendo. Venuto in Italia nel 1965 per partecipare al Concilio Vaticano II, egli volle poi riprendere il suo lavoro in Brasile, nonostante che i medici lo sconsigliassero. Lavorò ancora, ma poi cadde gravemente ammalato Nel 1968 rinunciò al governo della Prelazia. Nel mese di maggio 1969 pote’ ritornare a casa, ma due settimane dopo, la sera del 9 giugno 1969 cedette al male e rese la sua anima a Dio. Il funerale fu un grande spettacolo di fede a Colognola con la partecipazione di vari vescovi missionari, preti e religiosi e moltissimi frati.