Natale: attesa e dedizione
Pensando al prossimo Natale mi sono soffermato su queste riflessioni che vi propongo come ringraziamento per la vostra amicizia e come augurio di pace e bene per le prossime festività.
Natale è compimento dell’attesa.
“Accogliere il Salvatore, riconoscendolo nell’umile Bambino che giace in una mangiatoia. È questo il mistero del Natale” (Papa Benedetto XVI)
“O Dio, tu sei il mio Dio, all’aurora ti cerco,
di te ha sete l’anima mia,
a te anela la mia carne
come terra deserta arida senz’acqua”. (salmo 62, 2–9).
“…attendete alla vostra salvezza con timore e tremore.
È Dio infatti che suscita in voi il volere e l’operare secondo i suoi benevoli disegni.
Fate tutto senza mormorazioni e senza critiche, perché siate irreprensibili e semplici, figli di Dio immacolati in mezzo ad una generazione perversa e degenere, nella quale dovete splendere come astri nel mondo, tenendo alta la parola di vita”. (Fil. 2,12–16)
Natale è il senso della nostra dedizione.
“Nella nostra anima e nella nostra vita il Signore trovi una dimora. Non dobbiamo solo portarlo nel cuore, ma dobbiamo portarlo al mondo, cosicchè anche noi possiamo generare Cristo per i nostri tempi” (Papa Benedetto XVI – Catechesi 15/02/06).
“Ciascuno viva secondo la grazia ricevuta, mettendola a servizio degli altri, come buoni amministratori di una multiforme grazia di Dio. Chi parla lo faccia come con parole di Dio; chi esercita un ufficio, lo compia con l’energia ricevuta da Dio, perché in tutto venga glorificato Dio per mezzo di Gesù Cristo, al quale appartiene la gloria e la potenza nei secoli dei secoli. Amen!”. (1 Pt. 4, 10-11).
Auguro che ciò accada per ognuno di noi.
fra Mauro Miselli
Segretario delle Missioni