A uno sport, a una disciplina che implichi un esercizio fisico o psichico, a un’attività ludica e agonistica devi esserci in qualche modo portato. Ci sono alcune attitudini e caratteristiche che devi avere: non sei né migliore né peggiore di altri, ma se non le hai non ci puoi fare nulla.
Poi devi imparare a giocare, conoscere le regole, allenarti, imparare la tecnica, le tattiche, impegnarti a migliorare… e, soprattutto, devi misurarti con gli altri; ed è lì che davvero si vede di che stoffa sei fatto. Non solo perché contro un avversario devi arrivare a un risultato – vincere o perdere -, ma soprattutto perché da chi hai di fronte puoi imparare molto più di quanto il tuo coach ti abbia insegnato: ad esempio, negli scacchi è proprio dalle mosse del tuo avversario che puoi imparare a giocare, a impostare la partita, a imporre il tuo gioco.
Accade così anche nella vita: ferite e prove, anziché fiaccarti, possono renderti più forte, maggiormente capace di affrontare ciò che ancora deve venire; uno scalpello sul marmo provoca, sì, colpi e scalfitture… ma rende quella non una roccia qualsiasi, ma un’opera d’arte.
Ma, a prescindere dall’avversità che puoi incontrare, sarai tu a decidere il gioco e a crescere: la stessa acqua bollente che ammorbidisce una patata, infatti, indurisce un uovo; ciò che conta è di che pasta sei fatto!