Sono negli occhi di tutti le apocalittiche immagini di quanto accaduto nel porto di Beirut, in Libano, e della terribile distruzione che la deflagrazione si è lasciata alle spalle. È la tragedia nella tragedia di una popolazione già notevolmente provata dalla situazione attuale. Il Libano è un paese che non ha produzioni proprie e dipende in tutto e per tutto dalle importazioni. La pandemia ha messo ulteriormente in ginocchio numerosissime famiglie che hanno notevoli difficoltà a trovare anche gli alimenti base, e quando li trovano hanno comunque prezzi altissimi, vista la scarsità.
Per questo i nostri confratelli del Libano ci hanno chiesto un aiuto che già avevamo iniziato ad organizzare. Ora si è aggiunta anche questa ulteriore immane tragedia.
Così ci scriveva il Provinciale del Libano.
“Noi in Libano stiamo passando una fortissima crisi economica, la più forte della storia del Libano. E questo a causa della politica (conflitto America Iran e Hezbollah), la corruzione e il coronavirus. Il lavoro manca, tante aziende, scuole, fabbriche stanno chiudendo. La moneta Libanese ha perduto del suo valore. Un dollaro vale oggi 10.000 lira. Domani sarà di più. Mesi fa un dollaro valeva 1.500 lira. Cioè, adesso il salario di un lavoratore al mese e di 70 dollari circa. Tanti prodotti sono scomparsi. Il cibo costa tantissimo e la gente non riesce più a comprare le cose essenziali. E quello che ha fatto peggiorare la crisi è che le banche hanno bloccato i conti, cioè non possiamo più ritirare i soldi né mandare i soldi all’estero per comprare le cose. Grazie a Dio la banca nazionale ha creato un tipo di conto bancario che si chiama fresh money. In questo conto tutti i soldi nuovi che arrivano dall’estero si possono ritirare senza problema. La vita diventa molto difficile. La fame è entrata nelle nostro famiglie. Noi come cappuccini stiamo facendo quello che possiamo. Una goccia nel mare della miseria.
Vorrei chiederti se potete aiutarci. Abbiamo pensato se potete mandarci un container pieno di cibo (latte in polvere, formaggio, tonno, mortadella, pasta e altre cose perché veramente ne abbiamo bisogno. O potete sostenerci nelle nostre scuole, aiutando le nostre famiglie a pagare la scolarità (la scolarità di un alunno per un anno è di 400 euro). Scusateci per la richiesta, ma la situazione è molto, molto difficile.
Fraternamente fra Abdallah”
Dopo questo appello urgente si siamo attivati e stiamo procurando i vari prodotti richiesti e destinati alle famiglie bisognose. Quanto accaduto al porto di Beirut ha rallentato l’operazione, ma l’ha resa ancora più urgente e necessaria.
Per questo bussiamo ancora una volta alla porta della vostra generosità, perché ci aiutiate ad aiutare. Siamo in contatto diretto con i frati del Libano, quindi ogni aiuto, al di là degli alimentari che verranno inviati il più presto possibile, può arrivare direttamente e velocemente. A tale proposito abbiamo attivato il progetto “EMERGENZA LIBANO” che potete usare come causale per le vostre donazioni.
Grazie. Il Signore vi ricompensi.