Cinque anni fa, dopo un periodo di degenza in ospedale, moriva in Brasile P. Apollonio Troesi, professore e formatore in provincia, Segretario delle Missioni e infine missionario in Brasile.
Antonio Troesi nacque ad Alzano Lombardo, provincia di Bergamo, il 14 giugno 1932. Entrato nel seminario serafico di Albino nel 1943, iniziò a Lovere l’anno di noviziato con la vestizione nell’agosto del 1948, conclusosi con la professione semplice nell’agosto del 1949. A Lecco emise la professione perpetua nel 1953 e tre anni dopo, nel duomo di Milano, venne ordinato sacerdote nel febbraio del 1956 dal card. Montini. Dal mese di settembre dello stesso anno fino al mese di settembre del 1957 fu studente universitario presso la Pontificia Facoltà Teologica di Venegono e ottenne la licenza in teologia. Attese poi a insegnare nel seminario di Albino e nel 1964 frequentò l’Università Cattolica del S. Cuore come studente di lettere antiche. Dal 1965 al 1976 insegnò a Varese e a Sondrio dove fu anche guardiano e prefetto degli studi. Nel 1976 divenne Segretario delle Missioni a Milano, nel periodo in cui la missione del Brasile e quella dell’Eritrea stavano diventando province autonome, mentre nel 1975 era iniziata la missione in Costa d’Avorio e nel 1980/81 quella del Cameroun. Nel 1985 andò a Brescia e l’anno dopo divenne superiore ad Albino. Nell’agosto 1988, all’età di cinquant’anni, fu destinato missionario in Brasile. A São Luis – Cohab nel luglio dell’anno successivo venne nominato vice postulatore della causa di canonizzazione di p. Daniele da Samarate e come vicario parrocchiale si dedicò al servizio dei poveri; vi rimase fino al 1994. In seguito fu inviato a São Jorge do Prata sempre come vice postulatore. Traferito poi a Belém (1999-2005) e a Macapá, negli anni 2006-2014 fu vicario conventuale, vice maestro dei novizi, confessore delle suore clarisse cappuccine e responsabile delle Opere sociali di Macapá e di Belém. Nella località Pantanal, presso Belém, un villaggio costruito su palafitte, egli inventò un luogo di ritrovo per la gente, specie per i bambini per un minimo di assistenza e di istruzione. Così fece anche a Macapá soprattutto per gli ammalati. Grande ammiratore e devoto di p. Daniele lebbroso, raccolse i suoi scritti e le sue lettere che furono pubblicate. Curò anche la pubblicazione in occasione del centenario della presenza di cappuccini lombardi nel Nord/Nord-Est del Brasile.
Dopo 27 anni di intenso apostolato senza risparmio si ritirò l’ultimo anno a São Luis dove 2016 si ammalò e il 9 maggio morì.
Giorni di memorie: nel giro di pochi giorni ricordiamo anche alcuni altri nostri missionari morti in anni più o meno recenti. Sono figure che non possono essere cancellate dalla nostra memoria, e meritano un Requiem.
08.05.2002 BERGAMO – MONS. ADOLFO BOSSI, VESCOVO
Partì missionario per il Brasile. Fu insegnante, guardiano in molte case. Appassionato predicatore delle missioni popolari. Fu eletto Custode della missione. Nel mese di giugno 1958 fu consacrato vescovo come coadiutore di Mons. Lonati e nel 1966 fu nominato vescovo di Grajaù. Vi rimase solo quattro anni e dovette rinunciare per motivi di salute. Partecipò al Concilio Vaticano Il. Ritornato in Italia si dedicò nel convento di Milano Musocco al sacramento delle confessioni.
09.05 2020 BELEM DO PARA (BRASILE) – P. PIERANTONIO ZANNI
Dopo l’Ordinazione si impegnò per più di 20 anni come formatore e vocazionista nei nostri conventi di Albino, Varese, Milano S. Cuore conseguendo la licenza in teologia, il diploma in psicologia e la laurea in Filosofia. Partì come missionario per la missione del nord-est del Brasile nel 1986, continuando il suo servizio nelle case di formazione della Viceprovincia. Decise di incardinarsi nella nuova Provincia del MA-PA- AP. Morì nel giro di pochi giorni a causa del virus COVID-19.
È un frate che ha saputo coniugare il servizio all’altare, la cultura e il lavoro manuale che non ha mai disdegnato ed ha sempre insegnato a fare. Persona decisa e coerente, che portava sempre avanti con tenacia i suoi progetti e cercava con il massimo impegno di concretizzare ciò in cui credeva.
10.05.2016 ALBINO (BG) – P. GIANLUIGI MARCASSOLI
Dopo l’Ordinazione fu assistente dei seminaristi a Albino, dove rimane per otto anni. Nel 1990 partì missionario per la Costa d’Avorio dove lavorò per ventisei anni. Per tre volte inviato a Zouhan-Hounien dove trascorse la maggior parte del suo tempo. Fu guardiano e parroco e successivamente responsabile del progetto famiglia e vicario episcopale del vescovo di Man per la vita consacrata e per i progetti sociali. Consigliere della Custodia, vice maestro dei postulanti, dei novizi a Tiobly e parroco. Rientrato in Italia nel 2014 per motivi di salute, ritorna nel convento di Albino. Per quasi due anni lottò contro il tumore che lo ha consumato. Missionario appassionato e infaticabile, immediato nel suo rapporto umano, cordiale nel proporsi come persona, molto deciso ma sempre sincero, bonario e gioioso.