Fra Narciso Baisini è tornato alla casa del Padre.
Fra Narciso (Francesco Baisini) è nato a Borno, in provincia di Brescia, in Italia, l’11 novembre del 1937. Era il figlio di Matteo Baisini e Caterina Odelli. Nei giorni successivi alla sua nascita fu battezzato nella chiesa parrocchiale di San Giovanni Battista, a Borno, il 15 novembre. Ricevette la sua prima comunione all’età di sette anni dal suo parroco Don Ernesto Belotti, e poi, a otto anni, ha ricevuto la Cresima dal vescovo di Brescia Mons. Giacinto Tredici.
Il 29/09/1949, dopo aver completato il 5° anno delle scuole elementari, è entrato nell’Ordine dei Cappuccini, prima a Genova, passando poi a Loano (Savona) e infine al seminario di Albino. Nel 1952, già ad Albino, ricevette il nome di Fra Narciso da Borno; fu trasferito poi al convento di Lovere, dove iniziò il Santo Noviziato nel 1956. Il 10/04/1957 emise i voti di povertà, obbedienza e castità. Tra il 1957 e il 1960 visse a Cerro Maggiore, Cremona e Bergamo, frequentando il Liceo Classico e la Filosofia. Il 4 ottobre 1960 ha emesso solennemente i voti nelle mani di Fra Romano de Como, provinciale della Lombardia. Tra il 1961 e il 1965 studiò Teologia a Milano.
È stato ordinato presbitero nella Basilica di Sant’Ambrogio, a Milano, dal vescovo ausiliare Mons. Oldani, il 4 ottobre 1965. Quindici giorni dopo, parte per il Brasile come missionario, dove arriva il 21 ottobre, all’aeroporto di Guararapes, a Recife. Il giorno successivo, mette piede per la prima volta nel Convento del Carmo, a São Luís del Maranhão, accolto dal Custode Fra Arialdo Zambelli. Dopo tre mesi di adattamento, inizia la sua prima esperienza missionaria come collaboratore della Parrocchia di Anil, e rimane lì per un anno.
Nel 1967 fu destinato a Esperantinópolis, come desobrigante. Durante questo periodo contrasse la terribile malattia dei missionari, la malaria. Trascorse tre mesi a Grajaú, sotto le cure di Frei Alberto Beretta. Nel 1970 fu inviato a Tuntum, sempre nel Maranhão, collaborando con Fra Dionísio e Fra Liberato nell’organizzazione della pastorale giovanile. Le sue capacità di costruttore iniziarono a manifestarsi nella costruzione della sala parrocchiale e del campo sportivo a lato della parrocchia.
Nel 1971 fu trasferito a Porto Franco come parroco, dove esercitò diligentemente il suo ministero, costruendo alcune cappelle, la casa parrocchiale, la riforma della Chiesa principale e inviando dozzine di giovani al seminario, al convento dei Cappuccini e alle congregazioni religiose (quattro cappuccini, quattro diocesani, due religiose). Nel 1983 fu inviato a Imperatriz come parroco della parrocchia di São Francisco; in questa residenza costruì parte dell’attuale Convento, un piccolo poliambulatorio per cure mediche e la cappella del cimitero comunale.
Infine, il 2 febbraio 1986, arriva ad Açailândia, allora un promettente centro nel sud di Maranhão. Fra Narciso ha messo radici in questo comune ponendo le basi della Chiesa cattolica. Nel suo periodo di parroco ha segnato una generazione con il suo lavoro con i giovani e le famiglie. Nel 1987 costruì il semplice convento della Fraternità locale; l’anno successivo costruì, con l’aiuto di parrocchiani e amici, il Centro pastorale, mentre si lanciava nell’evangelizzazione della periferia di una città che stava crescendo rapidamente e in maniera disorganizzata, a seguito della migrazione di persone da varie parti del Maranhão e del Brasile, che giungevano con la speranza di un lavoro in innumerevoli segherie, aziende di legname e acciaierie. Con l’aiuto di diversi confratelli che durante quegli anni passarono per la fraternità di Açailandia, in particolare fra Gesualdo Lazzari, costruì cappelle e centri pastorali in quasi tutti i quartieri di Açailândia.
Il 14 ottobre 1991 gettò le basi per la costruzione della nuova chiesa parrocchiale di São Francisco de Assis, andando in Italia per raccogliere fondi a questo scopo. La costruzione fu completata a tempo di record, con una solenne inaugurazione il 6 giugno 1992, in occasione dell’anniversario dell’erezione della città come municipio, alla presenza dell’allora vescovo di Imperatriz Mons. Afonso Gregory, dell’allora viceprovinciale Fra Franco Cuter e di diverse autorità civili e militari e religiose della città. Il grandioso tempio è una delle più grandi chiese di Maranhão, con una capacità fino a 1.500 persone.
Nel 1993, insieme al neo eletto sindaco Ildemar Gonçalves, secondo l’invito della campagna della Fraternità di quell’anno “Fraternidade e Moradia”, rivendicò diecimila appezzamenti per case popolari, dando origine al più grande quartiere di Açailândia, Vila Ildemar. In questo quartiere, ha ricevuto la donazione di due terreni per la costruzione della Chiesa di São Sebastião e il futuro ricovero per gli anziani. In quel periodo, in ricordo del centenario dell’arrivo dei Cappuccini lombardi nel Maranhão, iniziò e completò il ricovero per gli anziani, chiamato “Lar Frei Daniel”, in onore del Venerabile Padre Daniele da Samarate. Alla sua inaugurazione, il 20 febbraio 1994, era presente P. Apollonio Troesi, allora Vice Postulatore della causa di P. Daniele.
Nel 1995, per decisione dei superiori della Viceprovincia, rimase ad Açailandia, ma nel ruolo di vicario parrocchiale. Negli anni seguenti, si è dedicato con grande amore al lavoro del ricovero Frei Daniel, aiutando gli anziani più bisognosi di Açailandia e della regione. Con l’aiuto di amici e benefattori, ottiene diversi miglioramenti nel ricovero. Sul terreno del ricovero costruì una bella chiesa con uno stile caratteristico – forse la più bella della regione – dedicata a Nostra Signora, Regina della Pace.
Dal 2006, Fra Narciso viveva in quel luogo, in una semplice casa costruita accanto al ricovero, chiamata da lui l’Oasi francescana della Porziuncola, ed è stata davvero un’oasi, dove tutti coloro che visitano quel posto provano una pace speciale. Già in cattive condizioni di salute, a causa della fatica degli anni di lavoro e degli 82 anni, Fra Narciso si preparò a lasciare discretamente la scena di questo mondo, per vivere nella dimora dell’Altissimo (Sal 90,1).
Dalla sua testimonianza fedele e seria, risaltano gli innumerevoli frutti della sua faticosa raccolta: le famiglie che ha accompagnato; bambini, giovani (specialmente quelli che sono entrati nella Vigna del Signore) e gli anziani ai quali ha dedicato gran parte del suo ministero sacerdotale, le strutture materiali che ha lasciato nei luoghi in cui è passato … Ha ricevuto il riconoscimento d’onore nei vari comuni in cui ha lavorato, come cittadino onorario. Comunque, fu un servitore che fece ciò che doveva essere fatto (Lc 17:10). Fra Narciso entra ora nella galleria degli illustri della provincia di Nossa Senhora do Carmo perché realmente ha saputo fare storia e il suo nome sarà scritto per sempre nei cuori di coloro che lo conoscevano e lo ammiravano. Infine, tutta la sua vita può essere riassunta in poche righe – una caratteristica peculiare del suo modo di comunicare, breve e diretto: “Ho imparato a fare un po’ di tutto, ma quello che posso fare con l’amore e la dedizione è essere un prete e un religioso Cappuccino, ieri, oggi e sempre! Il mio motto per migliorare la mia vita: se non sono storia, preferisco lasciare la storia ”.
Fra Narciso Baisini, grazie mille!
Fra Joacy Fernandes, OFM Cap.
Belém do Pará, 27/06/2020