Il sacerdozio è fondamentalmente la conformazione a Cristo, la Parola fatta carne. In questo cammino di conformazione la fede è il primo dono necessario. Ricevuta nel battesimo, permette di entrare nel mistero rivelato e consente all’uomo un cammino di conversione continua che raggiunge il suo massimo grado nel martirio, sia come sacrificio cruento che incruento. Il sacerdote starà sempre tra questi due modi di offerta, starà quindi sempre davanti alla croce, o per il mistero che celebra o per la sua offerta in favore della Chiesa per l’edificazione del Regno di Dio.
Il sacerdote non è un semplice amministratore del sacrificio di Cristo che attraverso l’Eucaristia si fa ogni giorno cibo di salvezza per noi peccatori. L’esistenza del sacerdote si realizzerà sempre nel sacrificio di Cristo Gesù, sia liturgicamente in quanto mistero celebrato, sia come conformazione a quello stesso mistero. Vivere a partire dal mistero e in funzione dello stesso è un atto di fede. Qui la fede si traduce concretamente come consegna definitiva, quindi coraggiosa, e richiede un vero abbandono senza trattenere niente per sé. È un atto di generosità che impegna l’intera esistenza.
In questo giorno in cui Fra Luís compie mezzo secolo di vita sacerdotale, più che tenere un discorso sulla dignità sacerdotale, vorrei solo elencare alcune qualità molto visibili che rendono il suo ministero una testimonianza autentica di fede in mezzo a noi e per ognuno che ha il privilegio di conoscerlo e di vivere insieme a lui. Il suo modo di essere dimostra concretamente che la fede non è in lui una verità astratta, ma si impegna nella fatica di ogni giorno per il Regno di Dio. Sono testimonianza di questo, il suo silenzio di fronte al dolore, la sua rassegnazione nelle incomprensioni, la sua vita di assidua preghiera, la sua dedizione ai poveri e ai penitenti della chiesa del Carmo, il suo amore per i valori dell’Ordine e per il bene della nostra Provincia.
Il suo instancabile servizio nelle confessioni rende molto chiaro cosa significa l’apprezzamento per il sacramento e la disponibilità nel servire la Chiesa. Con questo servizio egli collabora direttamente affinché il mondo sia migliore e il Regno di Dio sia una realtà concreta. Quanti malati spirituali ricevono guarigione attraverso il suo ascolto e le parole consolatrici nel confessionale. Quanti cuori sono confortati ogni giorno attraverso la sua generosità nell’accogliere e nel donare il perdono.
Casa del Pane è diventata un’estensione dell’altare. Grazie alla sua dedizione, molti bisognosi trovano qualcosa da mangiare ogni giorno. Nella Casa del Pane non nutrono solo il corpo, ma trovano un luogo di accoglienza, rispetto e cura che raramente trovano nelle proprie famiglie. La Casa del Pane è la casa di Dio che accoglie i poveri e moltiplica i pani in modo che nessuno torni a casa a mani vuote. Realizza ogni giorno quel gesto di Gesù che ha moltiplicato il pane per una folla affamata.
Nel coro, la sua testimonianza di fede è trasparenza di quella appartenenza a Dio capace di fai vedere l’invisibile. Alla fine della giornata, anche se stanco, è quasi sempre il primo che arriva per elevare a Dio il canto di lode per il lavoro della giornata, ma anche per chiedere forza in questo cammino di obbedienza a Dio a servizio della sua Chiesa. Lo stesso dicasi per il refettorio, sia nel parlare sia nel tacere la sua presenza è sempre edificante.
Nella vita fraterna, è una testimonianza di fede convinta, di donazione incondizionata e generosa dedizione. Un uomo di poche parole e molte azioni. Qui in questo convento rappresenta la saggia tradizione e conservazione di quei valori fondamenti della nostra vita. Basta la sua presenza per capire cosa significhi essere un vero cappuccino. La sua vita è esegesi di quella santa tradizione dell’Ordine che oggi continua a suscitare interesse nei giovani e convertirne molti.
Il suo sacerdozio è sempre stato un servizio generoso in favore dell’umanità. Non è un sacerdote di poche azioni, la sua vita è un continuo agire affinché il Figlio di Dio si renda sempre più visibile nel mondo e la sua misericordia abbracci tutte le creature. Il suo ministero è un dono vissuto offerto liberamente e generosamente come un regalo di Dio per l’edificazione del mondo.
Alla luce di queste e tante altre virtù e qualità visibili nel suo sacerdozio, non ci resta che ringraziare Dio per questo giorno, ma principalmente per il suo sacerdozio. Cinquant’anni che celebra Messe, accoglie i peccatori, i poveri e i bisognosi, che amministra i sacramenti e annuncia la Parola di Dio. Una vita che è stata spesa perché l’Invisibile diventasse sempre più visibile, e nell’incontro tra l’uomo e Dio l’umanità potrebbe essere migliore.
Fra Luís Giudici, hai vissuto qui a motivo di Cristo. Il Signore ha dato la sua vita senza chiedere nulla in cambio per il bene del Regno. Tu stai spendendo le tue forze perché il potere di Dio possa trionfare in ogni cuore. Che alla fine, nel tuo ultimo giorno, il Signore Dio possa darti la corona di gloria riservata a coloro che sono stati fedeli fino alla morte. Possa questo essere il tuo premio, seppur sia ancora lontano il giorno di riceverlo.
Con eterna gratitudine, ammirazione, riconoscenza, rispetto filiale, ti auguro molti altri anni di servizio del Regno attraverso l’altare e il servizio dei poveri!
Fra Sílvio do Socorro de Almeida Pereira
Ministro Provinciale