dopo 4 mesi di riposo in italia, eccomi a scrivervi. Sono arrivato qui per la prima volta il 12 ottobre, festa della N.S. Apparecida, Patrona del Brasile, dopo un viaggio lunghissimo, ma accompagnato dalle vostre preghiere e dalla grazia del Signore, sono qui con la mia gente. Mi sto quasi ripreso dopo il fuso orario, al calore (34°), al cibo, ho ritrovato i volti della mia gente che mi aspettava. Non immaginavo nessuna manifestazione, ma il giorno seguente, dopo la S. Messa ci furono torte, applausi, abbracci da connuovermi dall’emozione, vedete come è buono il Signore …
Apartire da quella domenica dell’11 ottobre, quante persone volano nei miei pensieri, quante voci rimarranno impresse nel mio cuore! Ora mi sono caricato di tanto impegno, prego sempre di più perché il signore vi possa ricompensare di tutto questo bene ricevuto, per i miei poveri, per i miei bambini eper i miei ammalati. Sarà un vero impegno, ve lo assicuro. Quanti ricordi, quanto amore e delicatezze ricevute in questi mesi passati con voi, quanta esperienza ho accumulato e quanto bene spirituale e materiale ho ricevuto. Ho toccato con mano l’amore per i missionari , l’amore e la stima immensa per voi. Vi ringrazio di cuore, sapendo di non meritarla ne dovrò rendere conto al Signore per i doni abbondanti che mi ha fatto, dandomi voi come amici in particolare. In questi giorni ho già fatto un giro negli asili che accompagno e ho assicurato e portato i vostri saluti e il vostro abbraccio. In casa ho ritrovato il mio confratello Frei Basilio, che con fedeltà e perseveranza è sempre attento a tutte le necessità delle nostre comunità. Ora un grande grazie ai miei Frati, che ancora una volta ho visitato nei conventi, che mi hanno fatto festa; grazie per il loro sorriso che resterà nella mia memoria, la benevolenza e i sinceri abbracci. Due confratelli li ho salutati per sempre, P. Efrem e P. Noè, accompagnandoli al camposanto. Un particolare grazie ai miei frati dell’infermeria, che nel vedervi mi hanno chiesto subito del Brasile ed ora che sto ripartendo, hanno nostalgia e ogni giorno sento la loro preghiera per le Missioni. Ho visto occhi lucidi di Santa invidia, alcuni avrebbero voluto ripartire con me, grazie anche i non lasciarmi solo. Il Signore mi vuole tanto bene, avevo ritardato di un mese il mio rientro, causa l’improvvisa malattia del fratello, parto con la certezza che il Signore l’accompagnerà. Un grazie al Signore, ai miei superiori che mi hanno permesso di stargli accanto in quei giorni di dolore. Non finirei mai di dire il mio ‘grazie’ alle tante persone ch emi sono state vicine, mi hanno servito: Domenica, Vincenzo, i Fratelli, i nipoti, il Parroco Don Egidio, i Gruppi Missionari e le tante persone che non dimenticherò mai e vorrei nominare una ad una, che il Signore li ricompensi con le sue Grazie …
Vostro Frei Aquilino