In occasione del primo anniversario del terremoto (24 agosto), pubblichiamo la lettera inviataci da don Alberto Fossati, segretario del Vescovo di Ascoli Piceno…
Carissimo Fra Mauro,
ancora una volta grazie di cuore per tutto il sostegno e la vicinanza che mi manifesti e ci manifesti da tantissimo tempo. Questi giorni sono pieni zeppi di cose da dire che però rimarranno per la maggior parte fra me e me. Ci sono cose che è meglio dirle che tenersele dentro, perché a lungo andare diventano corrosivi per le nostre speranze. Ma ricordo anche che il dolore, molto spesso, esige silenzio. Avvicinandosi l’anniversario di quel tremendo giorno (24 agosto) i sentimenti si fanno più forti e mentre in tanti sprecano parole il desiderio del silenzio spesso ha la meglio.
Vorremmo parole a prova di terremoto, un pò le stesse parole che con nostalgia Pietro dichiara a Gesù in una di quelle giornate esigenti, alla fine di un “repulisti” generale: “Volete andarvene anche voi?” E Pietro rispose: “Signore, da chi andremo. Tu solo hai parole di vita eterna“. Queste parole cerchiamo in questi tempi. Parole che dissetano quella sete di senso che è messa a dura prova dalle circostanze che viviamo.
Anche la circostanza dell’altra notte quando, poco dopo le 5.00 siamo stati svegliati da un’ulteriore scossa con epicentro vicino a noi. La casa che deve essere il luogo sicuro, tranquillo ove riposarsi è diventata nuovamente il luogo della paura.
Non dobbiamo lasciare che la paura diventi una maledizione e abbia il sopravvento. Dobbiamo pretendere che questo dolore ci insegni qualcosa altrimenti sarà stato tutto inutile. Noi siamo come i discepoli che dopo la morte di Gesù tentano di recuperare la normalità fingendo che non sia successo nulla. Ma è Gesù a venire da noi e a dirci di fidarci di Lui. La speranza è una cosa concreta…che va oltre il terremoto.
E noi vogliamo andare oltre, continuare a farlo anche con il vostro aiuto.
Abbiamo diversi progetti che mirano a far ripartire la vita dei singoli e delle comunità.
1. Poter contribuire all’assunzione di alcune persone come cuoche o come colf. Con un importo mensile di 438.60 (5.256 annui) garantiamo un piccolo reddito compreso di contributi e tfr. Io ho messo a disposizione i locali della mia parrocchia, ho fatto i lavori di risistemazione generale per accogliere giovani offrendo loro la formazione e i pasti. La cuoca che vorremmo assumere si occuperà dei pasti, mentre una coppia di coniugi (Gigi e Licia) seguiranno la formazione. Proponiamo loro la creazione di Musical attraverso la scuola di musica, canto e danza che seguiranno Gigi e Licia avendo una loro scuola vicino a Rimini di cui apriranno una succursale in Ascoli presso la mia parrocchia. Questa formazione permetterà il conseguimento di un titolo accademico europeo.
Altri giovani saranno inseriti nella Società calcistica Monticelli di Serie D con i quali ho già un accordo. Mancherà poi l’affitto di un appartamento per questi giovani.
2. Contribuire alla ripresa delle attività produttive attraverso il sostegno e il finanziamento di strutture che possano permettere alle attività di ricominciare. Anche qui si tratta di una priorità, in quanto queste aziende sono sprovviste di tutto. Lo Stato ha promesso un contributo di 5.000 euro (irrisorio per un’azienda). Noi vogliamo puntare su queste attività per riprendere la vita commerciale. Diversamente la nostra paura è che questi paesi si spopolino.
Grazie ancora una volta.
In allegato ti mando un paio di file riguardanti il punto 1. Sto ancora ultimando il tutto e quindi il materiale non è molto perché sto scrivendo il progetto globale.
Grazie di cuore. Davvero.
In attesa di un tuo cenno ti saluto.
Uniti nella preghiera
don Alberto