Il 3 giugno di tredici anni fa moriva, barbaramente ucciso in Turchia dove era vescovo, Mons. Luigi Padovese.
Era nato nella Milano della ricostruzione post-bellica nel 1947, da una famiglia originaria di Concordia Sagittaria (VE). Entrato nella provincia lombarda dei Cappuccini, nel 1965 fece la professione temporanea ed esattamente 3 anni dopo quella solenne. Nel giugno del 1973 venne ordinato sacerdote. Nominato nell’ottobre del 2004 Vicario Apostolico dell’Anatolia e vescovo titolare di Monteverde, sostituì mons. Franceschini designato arcivescovo di Smirne. Venne consacrato nella cattedrale di Iskenderun il 7 novembre dello stesso anno e scelse il motto episcopale In Caritate Veritas. Nell’anno paolino indetto da Benedetto XVI egli guidò numerosi pellegrinaggi e fu l’animatore dell’apertura e della chiusura dell’anno paolino proprio a Tarso.
Il due giugno 2010 aveva incontrato diverse comunità cristiane turche e anche le autorità civili per trovare modi di collaborazione. Il giorno dopo sarebbe dovuto partire per incontrare Benedetto XVI in occasione della presentazione dell’Instrumentum laboris del Sinodo per le Chiese del Medio Oriente alla composizione del uale aveva collaborato. Alle ore 13 venne ucciso a coltellate dal suo autista e collaboratore musulmano Murat Altun, che decapitò quasi la sua vittima e gridò la vittoria esaltando Allah. I funerali furono accompagnati da una folla immensa il 7 giugno 2010 e celebrati nella Cattedrale di Iskenderun. La salma venne poi traslata a Milano e in Duomo si svolsero le esequie presiedute dal card. Tettamanzi con centinaia di sacerdoti e molte decine di vescovi. È sepolto al Cimitero maggiore di Milano dove sono in tanti ancora oggi a recarsi per pregare sulla sua tomba.
A ricordo di Mons. Padovese, giovedì 1 giugno alle 18.30, su iniziativa del Centro culturale a lui intitolato a Cuggiago, sarà celebrata dall’Arcivescovo una S.Messa in parrocchia: www.chiesadimilano.it