“Consolare significa suscitare la speranza in chi si sente travolto dalla fatica della vita; ad esempio, qui, in chi con il terremoto ha perso tutto. Ma come? Tutti abbiamo bisogno di speranze, per piccole che siano, per continuare il nostro cammino quotidiano fatto di tante incertezze. E’ indispensabile però una grande speranza, e questa grande speranza non può essere che Dio, il quale ci propone e dona quel che da soli sarebbe impossibile raggiungere……Dobbiamo imparare il lessico paziente dell’accoglienza e del perdono; dobbiamo volerci bene, sempre. Allora vedremo diventare realtà l’impossibile e il dolore trasformarsi in amore, il pianto in gioia. Alla Madonna delle Grazie, venerata in questi nostri paesi, affido il sogno di una ricostruzione rapida e condivisa; a Lei affido soprattutto l’avventura di una comunità di persone, capaci di trasformare il dramma del terremoto in una risorsa di speranza e di consolazione per tutti”. (Mons. Giovanni D’Ercole – Omelia nel trigesimo del sisma 24/09/16)
Carissimi amici delle missioni
Il terremoto continua a seminare distruzione nelle case, nelle strutture ma in particolare nell’animo delle persone. Ora più che mai hanno bisogno della nostra vicinanza e solidarietà. Nell’ottobre missionario avevamo sottolineato l’importanza dell’opera di misericordia ‘consolare gli afflitti’ invitando a mobilitarci in un impegno di solidarietà nell’opera di ricostruzione per sostenere un progetto che avremmo individuato.
Ora siamo in grado di dire che sono in atto dei contatti con il Vescovo di Ascoli Piceno Mons. Giovanni D’Ercole che, interpellato su come avremmo potuto aiutare, ci ha inviato il progetto allegato sulla costruzione di un CENTRO POLIVALENTE COMUNITARIO AD ARQUATA DEL TRONTO perché la vita comunitaria possa riprendere.
Venerdì 4 novembre avremo un incontro ad Ascoli Piceno per individuare la parte del progetto che ci impegneremo a sostenere.
Un passo avanti perché la nostra solidarietà possa esprimersi in un progetto importante nella fase di ricostruzione.
Vi invitiamo a rimanere in contatto per accompagnare gli sviluppi del progetto.
Grazie di cuore con l’augurio francescano di ‘pace e bene’.
I frati del centro Missionario