È sempre un’emozione per Annalisa partire per le missioni, nonostante siano ormai ben 25 anni che passa le sue estati come volontaria in giro per il mondo. Quest’estate è tornata in Benin con altre 5 persone, tra cui due insegnanti, tutti ospitati dalle suore.
“Il Benin è un Paese di lingua francese, ma a volte parlano un loro dialetto, difficile da comprendere – ci dice Annalisa – Eppure c’è un linguaggio del cuore… e ci si capisce immediatamente. L’ultima volta che sono andata in Benin avevo detto ai bambini che quando sarei tornata avrei cantato una canzone che avevo insegnato loro e loro sarebbero usciti dalle loro case. Sono tornata quest’anno e subito l’ho cantata… è stato emozionante vederli correre fuori dalle loro case mentre ancora si stavano vestendo. Ho ritrovato un pezzo di cuore che avevo lasciato lì. Mentre camminavo per la strada mi ritrovavo abbracciata a qualcuno… sono cose che scaldano il cuore. Come anche vedere come canti e percorsi avviati tempo fa vengano da loro ricordati alla perfezione. Per dargli una mano basta un piccolo gesto e dedicare loro del tempo. Dall’altra loro si prodigano sempre per darti anche le più piccole cose che hanno: non ti faranno mai mancare acqua, frutta o anche una sedia. C’è ancora il grande valore dell’aiuto. Si torna con una consapevolezza in più… loro danno tutto quello che hanno, noi troppo spesso innalziamo muri”.