“Eccomi” risponde la Vergine Maria a quella chiamata che, forse, non riesce neppure a comprendere. Lei, donna per eccellenza, benedetta fra tutte e piena di grazia che, pur non essendo mai stata “in missione”, ha dedicato in un abbandono fiducioso tutta sé stessa all’importante missione per la quale era stata prescelta. Donna del silenzio e del servizio che fa pensare a tutte quelle donne che vivono nelle diverse missioni nel mondo. Basta osservarle con i bambini legati sulla schiena, i secchi d’acqua sulla testa, nei mercati e lungo le strade per comprendere che sono loro il centro dell’economia familiare e nazionale, sostituendo spesso uomini e padri inesistenti. A loro sono affidate la cura della famiglia e della casa. Donne che hanno cuori generosi, ma anche mani instancabili e nodose plasmate dalla durezza della vita che celano a fatica sensibilità, dolcezza e grazia femminili. Purtroppo la situazione in quei luoghi può essere anche drammatica e le donne ne subiscono atroci conseguenze; siamo di fronte a società spietate in cui la donna è spesso sminuita e messa da parte, sfruttata, vittima di violenza, di ingiustizie e lasciata nell’ignoranza e senza possibilità né di parola, né di ascolto. Con il calendario e accompagnati dell’occhio sensibile di una fotografa come Elena Bellini, proviamo a dare volto, a dare gesti e voce a tutte quelle donne, ragazze bambine, giovani o anziane che rappresentano l’essenza generatrice della missione forse senza neppure saperlo. Ci avviciniamo senza giudizio provando a restituire la loro dignità dapprima con il semplice atto di chiamarle per nome; il proprio nome che rende ciascuna un essere umano unico, meraviglioso e irripetibile. E poi sono tratteggiate e nobilitate con una sfumatura attribuita a Maria – attraverso le parole di una preghiera o di una composizione letteraria a lei dedicata – che rappresenta il valore più alto della femminilità nel suo potente ruolo di madre di Dio, ma non priva di sentimenti umani fino a manifestare tutta la sua concretezza terrena piangendo sotto la croce del figlio. Chiamarle per nome e raccontarle “come Maria” è il nostro piccolo tributo a tutte queste meravigliose donne di missione.
REDA
Ti saluto, suo palazzo
Ti saluto, sua tenda.
Ti saluto, sua casa.
Ti saluto, suo vestimento.
Ti saluto, sua ancella.
Ti saluto, sua Madre
San Francesco d’Assisi
Saluto alla Beata Vergine Maria